Difficoltà altaSecondo piattoTempo lungo

Filetto di Manzo alla Krampus, una birra per San Nicola

 

Tra la Val di Fassa e Cortina d’Ampezzo,tra la Val Gardena, la Val Badia e il Col di Lana, si narra che, tantianni fa, in un tempo in cui si parlava solo la lingua ladina, vi fu una grandissima carestia. Un’estate torrida ed estremamente arida aveva impedito ai poveri abitanti delle valli al di sotto dell’imponente massiccio del Sella, di mettere da parte scorte di cibo sufficienti per affrontare il gelido inverno. Un gruppo di ragazzotti, stanchi di vedere i loro amici e parenti soffrire per la fame, decise di andare per i villaggi vicini a rubare ciò che a loro mancava.

Per rendersi irriconoscibili si travestirono con quel che avevano a disposizione: pelli, pellicce, piume, teschi e corna di animali garantivano l’anonimato e li rendevano terrificanti. Durante le loro scorribande prendevano tutto ciò che trovavano, indisturbati, perchéla paura attanagliava i poveri montanari e nessuno osava sfidare quegli esseri mezzi uomini e mezzi animali. Dopo qualche tempo però, i giovani si accorsero di non essere più soli: Lucifero, il principe delle tenebre, il diavolo in persona, li accompagnava durante ogni malefatta.

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Dalla faccia mostruosa e il corpo peloso, era riconoscibile solo grazie alle zampe caprine che spuntavano da sotto le pellicce.I giovani, atterriti dalla presenza costante del diavolo al loro fianco, chiesero aiuto a San Nicola, che vagava per quelle montagne, in esilio a causa delle persecuzioni di Diocleziano. Il Santo accetto di combattere il demonio assieme a loro a patto che i ragazzi smettessero le loro scorribande, restituendo ciò che potevano a chi lo avevano rubato. Inoltre, ogni anno, quella stessa notte, avrebbero dovuto accompagnarlo nella sua ricerca per distinguere i buoni dai cattivi. San Nicola infatti era nato ricco e, da quando la peste aveva portato via i suoi genitori, donava il suo immenso patrimonio ai più bisognosi e meritevoli. I giovani accettarono e, dopo un estenuante battaglia, San Nicola riuscì a esorcizzare quell’inquietante presenza. Da allora, la notte tra il 5 e il 6 Dicembre, i Krampus, vestiti di tutto punto, accompagnano San Nicola sotto le rocciose cime innevate della Marmolada, alla ricerca di bambini cattivi da picchiare e frustare.

Questa leggenda, che ancora popola gli incubi di migliaia di bambini, ha ispirato i birrai di Birrificio del Ducato per la loro Birra Natalizia, battezzata appunto Krampus.

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Dall’animo ambiguo, questa birra si fa subito notare per il suo carattere speziato e la sua esuberanza balsamica. Anice stellato, zenzero, cannella e pepe nero sono solo alcune sfumature che accompagnano limoni e arance e che ben celano l’anima alcolica dei suoi nove gradi. Calda, piena e complessa è esattamente ciò che ci vuole nelle fredde serate dicembrine. Chi non fosse ancora straconvinto che la Krampus incarni appieno lo spirito delle feste provasse ad assaggiarla con un biscottino. Che siano i nordici Speculoos, dolcetti del Belgio allo zenzero e cannella, i Pepernoten, con la loro opulenza di spezie (cannella, chiodi di garofano, noce moscata,pepe, anice, coriandolo, cardamomo e chi più ne ha, più ne metta), o i classici pan di zenzero, tutti infornati in onore di San Nicola, ben si accostano all’animo della birra.

Sorprendentemente la Krampus trova facilità di utilizzo anche in cucina, è infatti una birra versatile e complessa, come molte di quelle dedicate al Natale, per questa ricetta ho voluto sfruttare ed enfatizzare il suo spirito speziato per cucinare un secondo di carne.

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Ingredienti per 4 persone:

  • 800g di filetto di manzo
  • Una cipolla rossa
  • 2 spicchi di aglio
  • 33cl di birra Krampus
  • ½ cucchiaino pepe
  • 1 stecche di cannella
  • 1 chiodi di garofano
  • 1 punta di noce moscata
  • 1 stella di anice stellato
  • 50g di burro
  • Olio E.V.O. q.b.

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Preparazione:

Stufate la cipolla rossa affettata sottilmente con un filo d’olio. Aggiungete l’aglio, la birra e le spezie e, dopo aver salato leggermente, fate cuocere per alcuni minuti. Spegnete il fuoco e, una volta raffreddata, mettete il filetto intero nella marinata. Lasciatelo riposare in frigo per almeno 6 ore rigirandolo di tanto in tanto. Dopo aver asciugato bene la carne dalla marinatura, rosolatela in un tegame col burro e cuocetela in forno preriscaldato a 180°C per 12 – 15 minuti. Fate ridurre la marinata nel fondo di cottura della carne, addensandola con una noce di burro e/o un cucchiaio di fecola di patate. Quando la salsa sarà ben legata tagliate il filetto a fette sottili e servite con la salsa a parte.

 

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